"Isolazionismo" e ban criptomonete (e magari pure FIAT estere) da parte di questo e quel governo: che fare?

Che fare pure in caso di non vero e proprio ban, ma di leggi che di fatto ne rendano l'uso impossibile

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    Data la chiacchierata spuntata fuori tra me e Ben C. Warmer sull'antipatia in sede istituzionale riguardo alle criptomonete , anzi, riguardo a qualsiasi finanza estera (e non solo), avrei pensato di aprire questa discussione qui in sede più attinente.
     
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    Arrotondista avanzato

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    Da buon italiano bisogna sempre trovare una soluzione alle leggi "poco consone", quindi bisognerebbe capire bene come funziona.
    In Italia, con i pochi controlli che ci sono, non sarebbe difficilissimo trovare il modo di aggirare, ma in altri Paesi non sapendo come funziona, non saprei.

    Certo è che, parlo almeno dell'Italia, dovrebbero equipararlo ad un "lavoro" normale, cioè fino a 5.000€ di guadagni non dovrebbe essere necessario dichiararli...anche se io alzerei anche fino ai 10.000€
     
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    PousinhaDosPous

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    Occhio, questa storia del tetto dei 5000 è purtroppo una mezza bufala che sta impestando il web, ma la causa è l'interpretazione sbagliata di chi si atteggia a giurista o economista senza essere parte del mestiere. Il tetto dei 5000 ha a che vedere con la gestione separata INPS e non con la dichiarazione dei redditi o peggio ancora, con l'obbligo di apertura di partita IVA (c'è l'apposita discussione qui anche riguardo a questo argomento). Se la tua attività in Italia possiede la caratteristiche della continuità, le leggi italiane tributarie impongono l'apertura di partita IVA anche se non guadagni nemmeno un centesimo e di conseguenza, se hai una p. IVA aperta, devi presentare la dichiarazione dei redditi anche se il tuo fatturato è zero. Si è esenti dall'obbligo di apertura di p. IVA se i tuoi guadagni provengono da attività occasionale (ma ora come ora, sin dall'abrogazione della legge Biagi, dimostrare che la tua attività è occasionale equivale a fornire prove diaboliche). Se la tua attività, oltre a presentare la caratteristica dell'occasionalità, non supera una certa soglia (l'ultima volta che avevo guardato era 4800, non so se è cambiata), la presentazione della dichiarazione dei redditi è facoltativa. Vagli però a dimostrare l'occasionalità, senza più la legge Biagi (oramai l'occasionalità è soggetta alla discrezionale interpretazione del burocrate di turno.
    Ora, queste sono le leggi tributarie. Che poi non procedano ai controlli se guadagni dieci euro al mese da freelancer e non hai aperto p. IVA è un altro paio di maniche. Diciamo che funziona così: stai lavorando fuori dei termini di legge, ma se sei Pinco Pallo Qualunque che risulta disoccupato (ok, qui disoccupato tra virgolette) e magari vivi pure a carico dei genitori, non ti dovrebbe succedere niente.
    Quanto alle soluzioni alle leggi poco consone, da noi sono maestri nel reperirle :XD: Soltanto che di fronte a un'evidenza (come le transazioni da una CEX a un conto corrente) c'è poco e nient da fare.
     
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    CITAZIONE (Pousinha @ 27/4/2024, 16:13) 
    Occhio, questa storia del tetto dei 5000 è purtroppo una mezza bufala che sta impestando il web, ma la causa è l'interpretazione sbagliata di chi si atteggia a giurista o economista senza essere parte del mestiere. Il tetto dei 5000 ha a che vedere con la gestione separata INPS e non con la dichiarazione dei redditi o peggio ancora, con l'obbligo di apertura di partita IVA (c'è l'apposita discussione qui anche riguardo a questo argomento). Se la tua attività in Italia possiede la caratteristiche della continuità, le leggi italiane tributarie impongono l'apertura di partita IVA anche se non guadagni nemmeno un centesimo e di conseguenza, se hai una p. IVA aperta, devi presentare la dichiarazione dei redditi anche se il tuo fatturato è zero. Si è esenti dall'obbligo di apertura di p. IVA se i tuoi guadagni provengono da attività occasionale (ma ora come ora, sin dall'abrogazione della legge Biagi, dimostrare che la tua attività è occasionale equivale a fornire prove diaboliche). Se la tua attività, oltre a presentare la caratteristica dell'occasionalità, non supera una certa soglia (l'ultima volta che avevo guardato era 4800, non so se è cambiata), la presentazione della dichiarazione dei redditi è facoltativa. Vagli però a dimostrare l'occasionalità, senza più la legge Biagi (oramai l'occasionalità è soggetta alla discrezionale interpretazione del burocrate di turno.
    Ora, queste sono le leggi tributarie. Che poi non procedano ai controlli se guadagni dieci euro al mese da freelancer e non hai aperto p. IVA è un altro paio di maniche. Diciamo che funziona così: stai lavorando fuori dei termini di legge, ma se sei Pinco Pallo Qualunque che risulta disoccupato (ok, qui disoccupato tra virgolette) e magari vivi pure a carico dei genitori, non ti dovrebbe succedere niente.
    Quanto alle soluzioni alle leggi poco consone, da noi sono maestri nel reperirle :XD: Soltanto che di fronte a un'evidenza (come le transazioni da una CEX a un conto corrente) c'è poco e nient da fare.

    Si, l'occasionalità non possono dimostrarla neanche loro, è un'accusa che davanti a un tribunale non regge perchè non puoi dimostrarla neanche tu legislatore.
    E la dichiarazione di redditi e la tassazione al momento sono cose diverse.

    Inoltre, non serve aprire una partita IVA per detenere crypto, anche se hai 1.000.000€ in BTC e ci guadagni il 10% annuo, non devi aprire una partita IVA per dichairarli, basta inserirli nella dichiarazione dei redditi e pagarci le tasse (sempre che costituiscano un tuo reddito).
    Al momento non è possibile girare l'Italia e pagare in crypto, non ci sono negozi che accettano pagamenti in crypto (o almeno non ufficilamente) nel senso che se accettassi oggi un pagamento di 10€ in BTC, domani il suo valore potrebbe scendere drasticamente e ritrovarmi anche 1€ in BTC...come lo giustifico con i miei fornitori? Quindi finchè non ci sarà un servizio che pagando in BTC, fa ritrovare nel conto bancario dell'esercente gli € (facendo quindi un cambio istantaneo di valuta), non puoi tassare le crypto.
    In Italia al momento sono valute di gioco come possono essere i GIL di Final Fantasy...finchè rimangono lì, non sono profittabili perchè non sono fruibili.
    E' come se ti coltivassi un orto per mangiare un po' di verdura sana a casa e ti tassassero la verdura che raccogli perchè potresti venderla a qualcuno e farci dei guadagni...
     
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    E lo so, però le menti malate tra i politici stanno proponendo di tassare lo staking. Sia da voi che da noi.
     
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